Pedodonzia

1) Che cos’è la pedodonzia?
La pedodonzia è una branca dell’odontoiatria che si occupa della cura dei bambini a 360°.
Il suo obiettivo primario è la prevenzione delle patologie orali nei più piccoli. Secondo le ultime linee guida è consigliabile eseguire una prima visita già ad 1 anno di vita, in modo tale che i piccoli pazienti prendano confidenza con l’ambiente odontoiatrico e per intercettare subito eventuali anomalie.
2) Quanti sono i denti da latte
I denti da latte o denti decidui cominciano a spuntare indicativamente intorno ai 6-12 mesi con il primo incisivo fino ai 20-30 mesi con l’eruzione dei secondi molari.

3) I denti da latte vanno curati per forza anche se cadranno?
È importantissimo prendersi cura dei denti decidui per diversi motivi. Innanzitutto, se cariati, possono far male al piccolo, perché si tratta di denti vivi, dotati quindi di vasi e nervi. Inoltre, se un dente da latte cade prima del tempo a causa di una patologia non curata, lascia uno spazio che i denti rimasti andranno a compensare spostandosi e generando conseguente disallineamento che dovrà essere corretto con un apparecchio ortodontico.
4) Perché i denti da latte si cariano?
Le cause principali della carie sono principalmente una scorretta alimentazione e una scarsa igiene orale.
Nei bambini le carie avanzano più velocemente che negli adulti in quanto i dentini hanno uno smalto meno compatto.
Ci sono però dei fattori che possono incidere ulteriormente sulla comparsa di carie:
- alcuni bambini sono geneticamente predisposti all’insorgenza di carie;
- i piccoli che respirano con la bocca, a causa di svariate problematiche, hanno una incidenza maggiore di carie, perché la saliva evapora e viene a mancare il suo effetto protettivo per la bocca (contiene sostanze disinfettanti).
5) Come affrontare la prima visita?
La prima visita del piccolo deve essere un’esperienza memorabile...la prima volta non si scorda mai!
Ecco qualche piccolo consiglio pratico per aiutarlo ad affrontare serenamente questo momento:
- È bene cominciare a parlargli della seduta dal dentista già qualche giorno prima: “Alessandro, Claudio, Pierpaolo, Pasqua, sono dei cari amici desiderosi di conoscerti e di mostrarti tanti strumenti e magari di regalarti un piccolo dono”.
- Fissare un appuntamento in una giornata tranquilla per il piccolo, in modo che non sia già stressato in partenza.
- Non aspettare che il bambino abbia dolore, per impedire l’associazione “dentista-dolore”...non ci torno più lì! L’ideale sarebbe prenotare una visita “preventiva”.
- Lasciare che si vesta come più gli piace e che porti con sè un oggetto del cuore che lo faccia sentire più sicuro.
- Accompagnare il piccolo nella stanza, ma lasciarlo libero di interagire con i dottori e le assistenti così da instaurare un legame che gli consenta di fidarsi di loro.
-Non mettergli agitazione con frasi come “andrà tutto bene, non piangere, non farà male”.
6) A quanti anni si può mettere l’apparecchio?
Dai 6-7 anni, se necessario, si utilizzano principalmente degli apparecchi mobili (come l’espansore palatale) volti a semplificare una determinata malocclusione, che verrà poi trattata con l’apparecchio fisso una volta completata la permuta dei denti da latte. In questo modo questa seconda fase non dovrebbe mai durare oltre 2 anni.
Una breve differenza tra apparecchio fisso e mobile:
- l’ortodonzia fissa agisce sul disallineamento dei denti. Prevede l’utilizzo delle cosiddette stelline in metallo o in un materiale trasparente che vengono fissate sulla parte esterna del dente o, in alcuni casi, sulla parte interna (ortodonzia linguale);
- l’ortodonzia mobile agisce sulla posizione delle ossa mascellari superiori ed inferiori oltre che sui denti per indirizzarli verso una crescita corretta.
7) Ciuccio sì o ciuccio no?
L’abitudine alla suzione del ciuccio (e del dito) è definita suzione non nutritiva. Il piccolo cerca il ciuccio perché ha su di lui un effetto consolatorio e genera sensazioni piacevoli, proprio come il seno della sua mamma. È stato inoltre riscontrato che aiuta a contrastare la SIDS (morte in culla), tanto che il “Department of family Medicin and Public Health” degli Usa ne consiglia l’uso durante il sonno, perché venendo a contatto col lenzuolo, funge da barriera tra quest’ultimo e il bambino, scongiurando il soffocamento. Allora ciuccio sì o ciuccio no? Come per tutte le cose, la verità sta nel mezzo. Non va bene il suo uso esagerato, soprattutto sopra i 2-3 anni. Gli effetti negativi sono:
- respirazione orale e difficoltà di linguaggio, per errata postura che la lingua si abitua ad assumere;
- malocclusione dentaria, perché l’interposizione continua di un corpo estraneo provoca l’alterazione delle strutture dentali giovani e in formazione. Le principali malocclusioni causate da un uso esagerato del ciuccio sono: morso aperto anteriore, palato ogivale (alto e stretto), overjet aumentato (soprattutto per la suzione del dito), morso aperto posteriore.
8) Quali sono i presidi per una corretta igiene orale?

da 0 a 3 anni:
1) Quando il bimbo è molto piccolo, sarà sufficiente utilizzare una garzina inumidita o un guantino, come il coniglietto in foto, per detergere gengive, lingua, interno delle guance e labbra.
2) Quando spuntano i primi dentini si potrà passare ad uno spazzolino baby e ad uno stimolatore gengivale, come il cactus presente in foto.
3) Intorno ai 3 anni, quando saranno comparsi tutti i dentini, si passerà allo spazzolino elettrico baby.
Per quanto riguarda il dentifricio, sotto i 6 anni deve contenere circa 1000ppm di fluoro, sopra i 6 anni almeno 1450ppm di fluoro. La quantità deve essere minima: a 2-3 anni va bene sporcare solo le setole, a 3-6 anni la quantità dovrà essere pari ad una lenticchia, dai 6 anni in poi ad un pisello.

Dr. Claudio Vozza